E’ una lunga storia… infatti un tempo non c’erano i frigoriferi e l’estate si andava a prendere l’acqua fresca proprio alla fontana Carlotta. Noi ragazzine e pure gli adulti non ci eravamo mai fatte certe domande.
Si diceva andiamo a bere da Carlotta, andiamo a prendere l’acqua da Carlotta per noi era normale…Che bello se ci ripenso per noi era tutto normale, pure che la fontana si chiamasse Carlotta.
E’ una lunga storia… infatti un tempo non c’erano i frigoriferi e l’estate si andava a prendere l’acqua fresca proprio alla fontana Carlotta. Noi ragazzine e pure gli adulti non ci eravamo mai fatte certe domande.
Si diceva andiamo a bere da Carlotta, andiamo a prendere l’acqua da Carlotta per noi era normale…Che bello se ci ripenso per noi era tutto normale, pure che la fontana si chiamasse Carlotta.
Solo verso la fine degli anni 80 è iniziata la mia ricerca, un po’ per un curioso affetto ed un po’ per un pensiero politico che, però si è subito ridimensionato. Ridimensionato nel senso che capii subito o quasi che non ero adatta a fare politica in un partito, però sentii il bisogno di difendere Carlotta e le mie radici, capire il perché di quel nome. Proprio perché da piccola l’estate andavo a prendere l’acqua alla fontana Carlotta…e perché mio nonno e mia nonna erano arrivati al lotto li vicino nel 1926…. Mio nonno Adalberto invece la politica l’aveva fatta per un po’, infatti era morto nel 1941. A casa di mia nonna Clementina, al lotto 31 , c’era il bastone di nonno . Il bastone da passeggio aveva il manico d’argento e all’interno era vuoto , nonno lo riempiva di ghiaia. Lui lo usava come una buona arma di difesa, quando volevano acchiapparlo per fargli bere l’olio di ricino.
E siccome c’è sempre un perché e nulla succede a caso.
Perché mio padre quell’ 8 settembre del 1943 sì rifugiò proprio vicino alla fontana Carlotta, lì al secondo piano ? E lì conobbe mia madre che gli diede i vestito di suo fratello Elio?
Elio aveva 21 anni faceva il servizio militare e dalla Grecia era stato portato al campo di lavoro, lo chiamavano Gandhy, perché era magro e portava gli occhialetti .
Quel giorno quell’8 settembre del 1943 andare vestiti da carabiniere non era consigliabile. Insomma per me Carlotta era ed è tutelare affondare le radici .Se quel giorno mio padre fosse stato catturato forse non ci sarei stata io a scrivere questa bella storia di “Carlotta”
Quella fontana tanto amata non solo da me è stata fatta mettere li da Innocenzo Sabbatini (leggetevi il quaderno nr. 1 di Moby Dick del gruppo del tavolo storico dove narro proprio di Carlotta e non solo)
Così quel settembre del 1989, pensai che Carlotta era ridotta proprio male!
Qualche anno prima la squadra di calcio della Roma aveva vinto lo scudetto e qualcuno l’ aveva dipinta giallo rossa.
Mi candidai come indipendente , anzi mi candidò il papà di una compagna di scuola di mia figlia e fui la prima dei non eletti, dietro a quattro consiglieri che si riconfermavano . Ma quello che mi ero ormai messa in testa dovevo farlo, perciò era arrivato il momento di far restaurare “Carlotta”. Iniziai a fare incontri culturali a casa mia e a casa di amiche parlando di varie cose dove infilavo dentro sempre la fontana. Poi con i miei fratelli fondammo l’associazione IL TEMPO RITROVATO con il benestare di nostra madre che ci aiutò finanziariamente per il notaio.
In qualità di presidente dell’associazione scrissi una lettera al novello sindaco e al novello assessore alla cultura del Comune di Roma.
Grazie a mio fratello Adalberto venni in contatto con la direttrice della Richard Ginori di Firenze e con il direttore della Richard Ginori di Roma che all’epoca si trovava a via del Tritone. Ci capimmo quasi subito e grazie a loro feci conoscere Carlotta in tutti i negozi d’Italia della Richard Ginori.
Mio fratello Romolo anni prima mi aveva fotografato vicino alla fontana , avevo dato la fotografia al giornale della circoscrizione dove abito, comprandomi uno spazio pubblicitario dove descrivevo quanto mi impegnavo a fare se fossi stata eletta. Confidai a Carlotta su quanto volevo realizzare. (Restauro ed eventi culturali in quella piazzetta e sulla scalinata. La scalinata che finisce in Piazza Sapeto proprio dove Emmer aveva girato quel film dove aveva scelto Renato Salvatori invece di Maurizio Arena.(qui la cronistoria delle richieste di intervento urgente per il restauro)
Ogni negozio d’Italia della Richard Ginori e i suoi clienti ricevettero un semplice calendario di una pagina con il disegno della fontana fatto da Rossana Bartolozzi, una mia semplice poesia e la lettera del direttore della Richard Ginori di Roma che accompagnava il progetto del Tempo Ritrovato “ “Bentornata Italia Antica Salviamo i nostri gioielli.”
Qualche tempo dopo accompagnando la mia amica pittrice Rossana Bartolozzi in un grande negozio di cornici, Rossana mi presentò Carlo Acciari. Il pittore che dipingeva Carlotta da sempre, dai banchi della scuola elementare della Garbatella Michele Bianchi (dopo la guerra cambia nome in Cesare Battisti). Carlo esponeva Carlotta nelle sue mostre a via Margutta, perché era uno dei primissimi artisti che aveva aderito all’associazione dei Cento pittori di via Margutta. CARLO ACCIARI e Fatagarbatella giocano nello studio foto di Marta. L’inizio della nostra conoscenza fu un po’ burrascosa , ma poi diventammo grandi amici e sono felice di essere riuscita a dedicargli proprio sulla scalinata una bella targa ricordo, donataci dalla ditta di Paolo Lorenzetti . La targa commemorativa di Carlo Acciari vicino alla sua cara Fontana Carlotta. Nel frattempo la Richard-Ginori era disposta a restaurare Carlotta, ma magicamente nel 1998 sì mosse il Comune di Roma. La fontana venne restaurata e l’inaugurazione avvenne il 23 luglio 1998 nel frattempo avevo saputo che anche Momo Pertica era interessato a fare restaurare Carlotta e lo incontrai in un bar di Testaccio ,ci scambiammo alcune opinioni , su quello che si poteva fare in futuro. Purtroppo morì dopo poco tempo l’inaugurazione del restauro. Iniziai così a fare iniziative insieme alla Circoscrizione sulla scalinata proprio in occasione della deposizione da parte del Comune di Roma della targa in sua memoria. Quando in Piazza Sapeto stavano girando “Le ragazze di Piazza di Spagna” , mi ci portò mio padre, in quei giorni era nato mio fratello Adalberto , una volta si nasceva in casa. Mio padre con la scusa della bambina disse superggiù “porto la pupa a vedere gli attori, poi prendo l’acqua fresca da Carlotta !” Ma la verità era che voleva vedere Lucia Bose di persona, ma una ragazzina di tre anni che ne poteva capire a quei tempi di voler vedere gli attori?, Mica c’era la televisione i ragazzini di quei tempi non erano come quelli di oggi. . Tant’è che poi col passare del tempo, quando nacque Romolo, l’altro mio fratello, ricordo che mi fece delle foto su un’altra scalinata vicino ad un’altra fontana. Venne un suo amico fotografo dell’ANSA a immortalare me e mio fratello. Mio padre in quell’occasione mi chiamava per farmi sorridere “Signora Lucia Bosè!” Le doveva essere rimasta proprio impressa nella mente. Dopo questo racconto della mia infanzia, si può forse capire, perché io mi sia data tanto da fare per tutelare quell’angolino magico della Garbatella . La Garbatella tanto bistrattata un tempo è tanto ricercata ora! Così visto che ci voleva molto per farla restaurare, non in soldi ma in burocrazia, chiesi al mio amico Enzo Ventre che scriveva canzoni per Enzo Arbore, Umberto Bindi, Gino Paoli e tanti altri le chiesi se mi scriveva una canzone per Carlotta.
Enzo mi scrisse “una voce di Roma “
che venne cantata da un amico di quei tempi all’inaugurazione del restauro, poi venne tramutata in dialaletto romano e partecipò al Nuovo Festival della canzone romana nel 2000 e arrivò quinta. Enzo nel 1995 quella canzone me l’aveva “cucita proprio addosso” , e me ne scrisse più di una! Ogni tanto le tiriamo fuori queste canzoni dedicate allo storico quartiere solo quando organizzo incontri culturali come il Premio Fantasia della Garbatella proprio in onore a Carlo Acciari ed Enzo Ventre. Carlotta però è la protagonista indiscussa nelle mie fiabe dove vanno a bere tutti i personaggi delle fiabe di un tempo e quelle che scrivo io.